Con la dichiarazione dei redditi i contribuenti – dipendenti, lavoratori autonomi, nuclei familiari, ditte individuali ecc. – comunicano al Fisco le proprie entrate, contestualmente effettuando i versamenti delle imposte relative, in funzione della loro base imponibile. La normativa differisce a seconda della natura del cittadino contribuente, con modelli diversi e regole da seguire a seconda delle diverse situazioni specifiche.
Il modello 730 è il modulo da utilizzare per la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e dei pensionati, cioè da coloro che hanno un sostituto d’imposta e non hanno situazioni eccessivamente complesse (quali ad esempio i redditi d’impresa o di lavoro autonomo, la necessità di presentare dichiarazioni IVA e IRAP, l’assenza di ritenute d’acconto): si tratta delle dichiarazioni più semplici, che da qualche anno sono state rese ancora più facili da redigere grazie al modello precompilato. In questo caso il contribuente è tenuto a verificare la correttezza del 730 preparato dall'Agenzia dell’Entrate, integrarlo nel caso non sia completo oppure semplicemente confermarlo.
Il vecchio modello Uni.Co. (modello di dichiarazione unificato compensativo) è stato sostituito nel 2018 dal Modello Redditi ed è disponibile in diversi modelli.
Tra questi, il modello per i Redditi Persone Fisiche, di gran lunga il più importante per i lavoratori autonomi. Il modello riguarda chi nell’anno precedente ha percepito:
I diversi modelli per la dichiarazione dei redditi hanno specifiche scadenze. Per il 2018, queste sono previste per il 9 luglio per il 730 ordinario e il 23 luglio per il 730 precompilato, mentre per il Modello Redditi, ex Uni.Co., bisogna presentare la dichiarazione il 31 ottobre 2018 o il 30 giugno 2018 per chi è autorizzato a presentare il Modello Redditi cartaceo.